In occasione del Festival di Sanremo 2025, Willie Peyote ha presentato un brano dal titolo “Grazie ma no grazie” e questo non è ovviamente passato inosservato ai brutters, i componenti della community di Cose Brutte Impaginate Belle.

Per quale motivo?
Perché, fin dai primi tempi, i gadget acquistati nello shop di CBIB arrivano nelle case dei clienti accompagnati da un bigliettino di ringraziamento, che riporta la frase “GRAZIE, SENZA GRAZIE. Però in Helvetica.“.
È chiaramente facile avvicinare le due frasi, ma quella presente in questo progetto ha una spiegazione tutta sua, che qui di seguito vado a ribadire (anche perché mi sono accorto che, a parte in qualche stories, non lo avevo mai messo nero su bianco).
Una doverosa introduzione.
All’inizio del progetto, Cose Brutte Impaginate Belle era una pagina che trattava principalmente i problemi dei grafici, degli architetti e di chi in generale lavorava presso studi legati al design.
I post “giocavano” più che altro sul disagio di queste categorie e quindi, sotto certi aspetti, portavano delle chiavi di lettura più di nicchia, rispetto ai post attuali che sono -in qualche modo- rivolti a un pubblico più ampio ed eterogeneo.
In questo contesto degli albori si inserisce la nascita del claim “Grazie, senza grazie. Però in Helvetica“.
Un’accurata spiegazione.
Ricordiamoci che CBIB è un progetto che lavora su due piani: quello estetico e quello del significato.
Cose Brutte Impaginate Belle sottende infatti che eventi spiacevoli (cose brutte) vengano riletti in chiave ironica (impaginate belle), ma allo stesso tempo che questi eventi siano proprio impaginati con basi di grafica dignitose (utilizzando il bianco e nero e il carattere tipografico Helvetica), al posto di quella dozzinale dei soliti meme (che fanno ridere, ma generalmente peccano dal punto di vista grafico).
Uno dei fini è quindi fare uscire la grafica dai salotti popolati solo dai grafici che si interfacciano solo tra loro, e dare un prodotto di alto livello al popolo, abituato a usare solo comic sans, perché non educato a qualcosa di più curato.
In tutto questo va quindi a inserirsi la nascita del Grazie, senza grazie. Però in Helvetica.
Un necessario passo indietro.
CBIB era agli inizi e vennero fatti i primi gadget.
Ritenendo non ovvio che le persone li acquistassero, mi sembrava giusto ringraziarle per il loro gesto che -di fatto- andava (e tutt’ora fa, data la quasi assenza di #adv) a supportare il progetto e permettermi di portarlo avanti.
Da qui il pensiero di una cosa super minimale, ma anche criptica, che andasse a braccetto con le linee guida della brand identity.
Intanto un semplice GRAZIE.
Minimale, ma chiaro e sincero. Diretto e senza fronzoli come CBIB.
Ma SENZA GRAZIE.
Perché CBIB (in passato più di ora) è comunque un progetto un poco stronzo.
Quindi ti ringrazio, ma non ti ringrazio. Ma di fatto ti ringrazio.
Ma il “senza grazie” significa soprattutto che il GRAZIE, essendo scritto con un carattere bastone (o sans serif), è sprovvisto di grazie.
Una doverosa implementazione.

Diciamo che nella tipografia esistono due mega famiglie di font:
quelle con grazie e quelle senza grazie.
I serif e i sans serif.
E semplifichiamo ancora, dicendo che le grazie sono quegli allungamenti che si trovano alle estremità del carattere.
Per capirci il noto Times New Roman è un graziato, il tanto da me amato HELVETICA invece è un carattere bastone, quindi privo di grazie. Insomma senza grazie.
Torniamo infine a noi.
A questo punto siamo in grado di concludere questa lunghissima spiegazione, per questa brevissima frase.
GRAZIE, quindi ti ringrazio per l’acquisto, ma scrivendolo SENZA GRAZIE in quanto è un carattere bastone e quindi non graziato. “Però in Helvetica” e, di conseguenza, purchè privo di grazie è dotato di grande classe.
Un semplice ma divertente gioco di parole che saltella tra la dolcezza, la stronzitudine e un minimo di conoscenza tipografica. Insomma: un classico post di CBIB.
Se hai concluso la lettura di questo post, hai fatto la tua azione eroica della giornata, e quindi come concludere se non con i miei più sentiti ringraziamenti:
GRAZIE.
SENZA GRAZIE.
Però in Helvetica.