MUG MAI UNA GIOIA: LE TAZZE DI CBIB.      #FINALMENTE 

CBIB story: il Torneo TreNatali

La Situa: il punto della situazione ad un anno dall’uscita del primo libro di Cose Brutte Impaginate Belle.

Da tempo ormai, saltuariamente, vengono organizzati dei Tornei per portare ancora più ignoranza ne “La Situa” e dare uno stacco alla “routine” che potrebbe essere generata dai messaggi sul disagio.

Il primo di tutti fu il Torneo TreGamberi che servì a dare un nome al gamberetto-mascotte che viene pubblicato come gif animata in molte delle stories di CBIB. Successivamente (pochi mesi dopo) si tenne il Torneo TreLama che servì a dare il nome al mio gonfiabile a forma di Lama (o alpaca) che valse anche le attenzioni di @estetistacinica. Quest’ultima fu talmente entusiasta dai nomi in gara, che fece una lunga serie di stories per supportare il profilo e chiese alle “sue” FAGIANE di seguire la pagina.
Il risultato? 40mila nuovi followers in 24 ore.

Avete mai battezzato un pedalò? Noi sì.

Ma non possiamo dimenticare il Torneo TrePedalò con il quale trovammo il nome all’imbarcazione di una brutter che aveva comprato un pedalò per girare il lago (“ah, si comprano?” Sì, evidentemente sì) con la vittoria di SITUAlò, o il torneo che diede il nome ad avvoltODIO (figura discutibile a forma di uccello, realizzata con materiali di recupero, da mettere nell’orto per far sì che i volatili non rovinassero le piante), arrivando #FINALMENTE al Torneo TreNatali.


Il Torneo Trenatali ormai è quasi più atteso del Natale stesso dai brutters e, da quest’anno, ha trovato posto anche nel #calendisagio il calendario ufficiale di Cose Brutte Impaginate Belle: SAVE THE DATE quindi, il 26 dicembre scatta la competizione culinaria più amata dell’anno.

Come funziona questo Torneo?
È molto facile: in occasione del Natale, si sa, che si festeggi alla cena della Vigilia, o al pranzo del 25 (o entrambi), il filo conduttore è che si cucina parecchio.
Il problema qual è?
Che a volte, purtroppo, accade che quello che si realizza non riesce come dovrebbe e ne scaturisce uno psico-dramma. Ne “La Situa“, ancora una volta, cerchiamo di ironizzare su queste tragedie ai fornelli, per sollevare gli animi di chi ci ha provato, ma ha miseramente fallito in uno dei giorni più sentiti dell’anno.

Ecco quindi che, a partire dal pomeriggio del 26 dicembre, inizio a raccogliere il materiale:
chiedo a chi mi segue di spedirmi le foto dei suoi manicaretti più fallimentari, realizzati nel corso del Natale appena passato, seleziono i peggiori, attribuisco a questi dei nomi mirabolanti e a questo punto li metto a votazione.
Li metto a votazione perché comunque i selezionati sono sempre comunque troppi e, quindi, prima di poter creare un tabellone con le sfide dirette, è necessario che la community voti quelli che preferisce.
Di questi, i primi 32 classificati (cioè quelli che alla domanda “È degno di partecipare?” ottengono la maggior percentuale di SI), finiscono nel tabellone finale.

È molto “facile” infatti fare il food-blogger che pubblica manicaretti impiantati benissimo, con foto bellissime etc. è molto più difficile dire a tutti “guardate, questo abominio l’ho cucinato io” e riderci sopra. La foto pubblicata è ovviamente anonima, come tutta La Situa, e questo aiuta le persone a inviare il materiale ma, in questo caso, tengo traccia dei nick di coloro che mi hanno spedito le foto.


La possibilità di alterazione e di invio di foto rubate da altri profili (o da pagine che abitualmente pubblicano piatti cucinati male) è infatti molto alta e così, memore del #LUMACAGATE, ho deciso che non ci sarebbe stato più spazio per i falsi. Chi viene colto in flagrante (e viene colto in flagrante perché io seguaci sono molti e prima o poi quello che trova la foto originale c’è) viene semplicemente esiliato dalla community con il blocco del profilo. Troppo severo? Trattasi di rispetto.

Anche nel libro de “La Situa 2” si parla del primo Torneo TreNatali, dove uno dei grandi protagonisti fu il “PANETTONE CINETICO” un panettone che vide qualcosa di sbagliato nel procedimento e, a un certo punto, si sgretolò in se stesso.
Nella seconda edizione del Torneo, invece, parteciparono più foto (e scelsi la peggiore tra le tante) di quelli che chiamai “I PINGUINI ZOMBIE“: a causa di una seguitissima pagina dedicata al food, infatti, molte persone furono convinte a realizzare questo piatto “semplice” dove utilizzando delle olive nere denocciolate, delle carote e del formaggio, con l’aiuto di uno stuzzicadenti, si riusciva a impilare gli ingredienti in modo tale che si desse vita a dei pinguini (la ricetta era tipo questa, ma girava su Instagram, il profilo era un’altro).

Il risultato?
I PINGUINI ZOMBIE.

Il fine del Torneo, insomma, è un momento di condivisione; si dimostra quanto sia facile incorrere in un fallimento (in qualsiasi attività ci si cimenti), ma che questo non deve abbatterci.
Ci si può risollevare con un sorriso.

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